martedì 22 dicembre 2009

Obama, il Cop15 e Hopenhagen


Si è conclusa pochi giorni fa, il 18 dicembre 2009, la conferenza di Copenhagen sul cambiamento climatico.
Per via dei deboli impegni assunti nella conferenza si è parlato di fallimento e di occasione mancata.
I meno pessimisti sostengono che si può ancora sperare che impegni più stringenti siano presi ai prossimi vertici e che comunque la conferenza ha visto i Paesi, che sono i maggiori responsabili del riscaldamento globale, raggiungere un accordo minimo, largamente insoddisfacente, ma comunque un accordo che può anche essere visto come un timido passo avanti e un precedente che potrà forse rivelarsi importante in futuro.
A noi che abbiamo seguito il vertice sui media tradizionali e su internet resta lo splendido appello di Barack Obama il penultimo giorno del vertice che testimonia una volta di più lo scarto negli ideali e nella visione del ruolo degli Stati Uniti nel mondo tra Obama e Bush.
Ecco il video sottotitolato.

Barack Obama ha investito pesantemente la sua credibilità nel veritice di Copenhagen nella speranza di convincere anche Cina e India a sottoscrivere l’accordo.
Il fatto, che l’accordo raggiunto sia modesto, molto inadeguato e troppo poco vincolante, di certo incide negativamente sulla credibilità ed il prestigio politico di Obama che però a noi continua a piacere moltissimo per la tenacia nell’affrontare i problemi di oggi e nel sostenere anche battaglie difficili e in salita che non portano facile consenso ma in linea con la visione e le idee dell’amministrazione Obama.
Segnaliamo anche la magnifica campagna sociale Hopenhagen che gioca con il nome della città, campagna costruita con le più moderne tecniche di partecipazione e mobilitazione sul web, che anche se non è stata coronata da un grande successo politico ci insegna molte cose su come portare avanti cause e mobilitazioni nella rete.
Per finire ecco un po’ di rassegna stampa: la Repubblica, il Corriere, la Stampa. l'Unità

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